Giovedì, 12 Dicembre 2002
Ceglie (Brindisi) "L'Idea on line" - Articolo: "Trova la sua famiglia dopo più di mezzo secolo"
Francina Hodgkinsons, figlia del POW Francesco Bellanova
Trova la sua famiglia dopo più di mezzo secolo
Giovedì, 12 dicembre
Ci sono voluti diversi anni, interi lustri, ma alla fine la sua «testarda » ricerca ha avuto buon esito e così Francina Hodgkinsons ha ritrovato il suo papà, o meglio la sua famiglia considerato che, nel frattempo il genitore, Francesco Bellanova, era deceduto. Una storia da «Chi l’ha visto», forse più difficile perché la ricerca partiva solo da un nome, quella del soldato Francesco Bellanova.
L’agricoltore cegliese aveva solo 21 anni quando ferito venne catturato a Tobruk insieme a migliaia di altri compagni. Siamo in un paesino del Sud Africa. Qui Francesco Bellanova si innamora di Hester, una giovane del luogo, figlia del proprietario di una delle aziende nelle quali lavoravano i prigionieri. Hester e le altre sorelle (lei era la più giovane di 10 figli), che la pensavano diversamente dal padre - i prigionieri erano solo degli stranieri - e, perciò, si dettero un gran da fare per aiutarli. Dalla sincera relazione tra Francesco ed Hester nasce, nel maggio del 1945, un mese dopo la fine della guerra, Francina.
L’anno seguente Bellanova fu rimpatriato. Quello che i due si dissero alla partenza rimane un mistero, ed a nulla valsero le insistenze di portare con sé in Italia Hester: il padre Johannes Petrus vietò alla figlia di partire per l’Italia. Undici anni più tardi Hester, mantenendo per sé il dolore per la perdita dell’uomo che le aveva dato una figlia, sposa un manager di lingua inglese che coltivava ananas, vicino ad Heast London e la piccola Francina trova il conforto di una figura paterna a lungo desiderata.
Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1974, Francina si trovò tra le mani, per puro caso, un’agenda. In quelle pagine si parlava di Francesco Bellanova. «Quasi istintivamente - confida Francina - capii subito che quello era mio padre, anche perché immaginavo di avere un genitore italiano, non fosse altro perché mi soprannominavano "die italianer"». E da qui inizia la ricerca. «Cominciai a far domande - ricorda Francina - senza approdare ad alcun risultato, fino a quando, un giorno, mia cugina Dawn mi mostrò una foto dicendomi che il terzo uomo a destra era mio padre, che mi voleva portare in Italia ma che il nonno glielo impedì. Iniziai la mia ricerca, volevo ritrovare mio padre ad ogni costo ». Dopo vari tentativi andati a vuoto lo scorso anno Francina scopre dell’esistenza di un microfilm con dettagli sui 96.000 prigionieri. Il presidente dell’Associazione Zonderwater, Emilio Coccia le dette l’indirizzo dell’epoca di Francesco Bellanova: Via Pisanelli in Ceglie Messapica. «Volevo andare subito ad abbracciarlo - ricorda Francina - però, purtroppo seppi che mio padre era morto cinque anni fa». Una notizia che le spezzò il cuore: «Decisi ugualmente di venire a Ceglie, in Italia dove non era mai stata prima di allora e con l’handicap di non conoscere una sola parola di italiano». Arriva a Ceglie lo scorso mese di settembre, alloggiando presso i Tre Trulli di proprietà dei Bellanova, lo stesso cognome del padre.Però nessuno di loro conosceva Francesco di Via Pisanelli. Nemmeno al Comune le furono di grande aiuto. Francina non aveva molto tempo a disposizione, solo due giorni. Troppo pochi. E qui, come in ogni storia, la casualità. La signora Anna,una delle consorti dei fratelli Bellanova proprietari del complesso alberghiero, riesce a rintracciare Antonio, uno dei figli di Francesco ed organizzò un incontro tra lui, sua sorella Giulia e Francina. L’incontro fu commovente, del resto il sangue non mente, quasi si conoscessero da sempre. Lacrime di gioia ed abbracci a non finire quando di lì a poco tutta la famiglia «cegliese» si riunì per accogliere la sorella, la cui conoscenza si ignorava totalmente.
In questo primo incontro per tutti divengono chiare molte cose. I figli di Francesco ora comprendono finalmente il perché gli occhi del loro padre si inumidivano quando parlava del Sud Africa e così ritornano alla mente le ultime parole che Francesco Bellanova pronuncò in punto di morte: «Attenzione alla mia bambina». Ora tutti sanno che quella bambina era Francina, che ha voluto conoscere tutti i suoi fratelli, recandosi perfino in Germania dove vive Sara di 42 anni. Gli altri fratelli sono Arcangelo (50 anni), Antonio (42), Giulia (32 la prima che ha conosciuto), Giuseppe, Teresa e Anna Maria, che vivono a Cascia.