Dopo la partenza dell'ultimo prigioniero da Zonderwater, avvenuta nel primi mesi del 1947, e l'abbattimento delle baracche, venne avvertita dagli ex-pow rimasti in Sud Africa la necessità di assicurare decoro alle tombe del piccolo cimitero, per il quale l'anno precedente addirittura il colonnello Prinsloo, comandante del campo, si era mobilitato col chiedere al Governo Sudafricano il riconoscimento del diritto d’uso perpetuo allo Sato Italiano.
Il 2 novembre 1947 un gruppo di ex-pow, dei quali è oggi unico superstite il romagnolo Paolo Ricci, vi si era recato per eliminare le erbe infestanti e deporre fiori. A loro se ne aggiunsero altri negli anni seguenti e provvidero ad assicurare l’apertura del cimitero, la manutenzione del sito e ad organizzare cerimonie commemorative. Questa forma volontaristica si formalizzò nel 1965, con la costituzione della Associazione Zonderwater Block ex-pow, dotata di organi statutari, che si prefiggeva fra l'altro di favorire i buoni rapporti tra Italiani e Sudafricani, e seppe ottenere agli Italiani il riconoscimento del Governo Sudafricano, al diritto d’uso perpetuo del Sacrario (novembre 1986) e costruire un Museo per la conservazione di documenti, oggetti e memorie (novembre 1990). Associazione attiva anche in Italia fino al 1997, con sede a Milano e filiali nelle varie Regioni. Il giornale Tra i reticolati, nato tra i blocchi del campo, divenne la rivista dell’Associazione, curata dagli stessi ex prigionieri.
A Zonderwater si recò in visita nel 1985 il Presidente Sudafricano P.W. Botha, e nel 2002 il Presidente C.A. Ciampi. L'Associazione in più di una occasione ha curato il conio di alcune splendide medaglie commemorative l'ultima delle quali è stata presentata nel novembre 2011 in occasione del LXX del Campo e del CL dell'Unità d'Italia.
Nel 2004 è stato approvato un nuovo Statuto, dopo che nel 2000 la Presidenza della Associazione è stata assunta da Emilio Coccia * , un apprezzato ingegnere parmigiano che in Sud Africa vive da decenni ed esercita la professione di costruttore.
Cavaliere dell'Ordine della Stella d'Italia (già Stella della solidarietà italiana)- Data del conferimento: 08/01/2004
Vero e proprio genius loci, ha saputo rivitalizzare il sodalizio, ormai privo dell'apporto degli ex-pow per comprensibili ragioni anagrafiche, e dedica gran parte del suo tempo libero alla ricerca negli archivi di Pretoria di ogni testimonianza documentale, nel tenere i rapporti con Onorcaduti, Roma, nel rispondere alla richieste dei discendenti degli ex-pow, nel cercare infine liberi contributi per sopperire al taglio dei già esigui fondi che l'Italia versava per il mantenimento del sito e che sono stati ridotti in seguito alla crisi finanziaria.
Ambasciata e Consolati delegano a lui quasi tutte le incombenze, e si può quindi dire che sulle spalle di una sola persona, un gentiluomo vecchio stampo degno della migliore Italia, modesto nel porsi ma determinato, appassionato, capace e creativo, gravano grandi responsabilità, peraltro sempre assolte nel migliore e più intelligente dei modi.
Ora, con risorse proprie, sta realizzando la riproduzione delle oltre 100 mila schede nominative dei prigionieri, vera miniera di dati salvati dall'oblio, unica e completa documentazione esistente sulla vicenda, fra l'indifferenza delle nostre istituzioni nazionali, e cura incessantemente la ricerca di reperti con cui arricchire l'ordinatissimo museo. Particolarmente curato è il cimitero, capace di non sfigurare agli occhi esigenti dei visitatori di cultura britannica.
Il recapito della Associazione, che ha sede presso il Sacrario di Zonderwater, è: P.O. Box 647, 0062 IRENE, South Africa.
Nel terreno antistante il sito che ospita cimitero, cappella, museo ed il monumento detto I Tre Archi , nella rossa terra crescono alberi di sicomoro: ognuno di essi è stato piantato, dietro offerta, a ricordo di un ex pow, il cui nome figura in una bacheca aggiornata annualmente dalla Associazione.
Anche per il Vice Ministro della Difesa del Sud Africa Thabang Makwetla “Zonderwater è un appello a mantenere l’unità e la concordia all’interno della nostra collettività”, così come – ha detto rivolto agli italiani – è “un appello a mantenere ben vivo il ricordo delle vostre radici, a curare e a rafforzare i vincoli che vi legano alla vostra patria di origine, senza per questo venir meno al vostro dovere di lealtà verso un paese che generosamente vi ha accolti”. Il rappresentante del governo sudafricano ha concluso invitando gli italo-sudafricani “a fare il possibile per parlare italiano con i figli e nipoti"... "è questo l’omaggio più bello che potrete fare ai nostri fratelli sepolti a Zonderwater”.